Sprechi e innovazione: il ruolo strategico della digitalizzazione
Da diverso tempo l’approccio lean si è diffuso nelle aziende italiane con il significato di snello, proprio perché ci si pone l’obiettivo di snellire i flussi e i tempi dei processi, principalmente individuando ed eliminando gli sprechi.
Questi sono tradizionalmente riconducibili agli ambiti produttivi come sovrapproduzione, lunghi tempi di attesa, trasporto, perdite di processo, eccesso di scorte, movimenti e prodotti difettosi.
Altri sprechi sono riconducibili invece ad ambienti d’ufficio, dove sono meno evidenti e non è sempre facile misurarli. Ecco alcuni esempi con i quali avrai certamente familiarità:
· Riunioni. Improvvisate, senza moderatori, tenute solo per abitudine e non necessarie, nelle quali i partecipanti non vengono avvisati per tempo e giungono impreparati e svogliati;
Reportistica. Incompleta oppure contenente informazioni non necessarie, o addirittura mai consultata;
Archiviazione. Disordinata, cartacea e non manutenuta;
Interruzioni. Spesso nate da colleghi di lavoro, per recupera la corretta concentrazione sono necessari diversi minuti;
Mail. Un grande flusso di mail in arrivo incontrollato e non strutturato.
Ultimi ma non per questo meno importanti, gli sprechi ambientali rappresentano per le aziende un grosso onere, basti solo pensare ai notevoli costi di smaltimento a cui sono sottoposte ogni giorno. La sostenibilità non è soltanto una tematica da perseguire per un miglior futuro delle prossime generazioni ma rappresenta anche la strada per migliorare i margini dell’azienda.
A questo punto dell’analisi una domanda sorge spontanea: qual è la chiave per far crescere l’azienda eliminando gli sprechi? L’ingrediente segreto per riuscire in questo obiettivo potrebbe essere il supporto fornito dalla digitalizzazione.
La digitalizzazione non è quasi mai di facile introduzione all’interno di un’azienda, ma è una sfida che oggi non può più essere ignorata. Gli ostacoli molte volte sono rappresentati dallo stesso personale non pronto ad accogliere questo aspetto, anche se poco impattante nella loro routine quotidiana. Infatti, la digitalizzazione non è solamente una rivoluzione completa delle piattaforme informatiche di un’azienda, ma anche la semplice condivisione di informazioni attraverso semplici servizi di file hosting, cloud storage oppure server aziendali accessibili da più fonti.
Negli ambiti più produttivi, queste innovazioni permettono di monitorare l’usura dei macchinari, programmare le manutenzioni ordinarie e rilevare livelli di efficienza e di risparmio energetico ottenuti, migliorando più in generale i livelli di performance e soddisfazione del cliente.
Sempre più spesso l’esperienza ci mostra come la digitalizzazione aiuti a snellire i processi evitando quindi l’accumulo di tempo perso e lo spreco di risorse economiche. Abbiamo selezionate un’interessante testimonianza che ci arriva dal settore della moda: Renzo Rosso, fondatore del noto marchio Diesel, recentemente ha rilasciato un’intervista nella quale mette in evidenza l’uso dell’innovazione e della digitalizzazione nelle sue realtà imprenditoriali, spinto dalla grande passione e dalla continua voglia di innovare.
Hai la sua stessa voglia di innovare ed eliminare gli sprechi che ti circondano?
Se hai trovato stimolante quello che hai appena letto e hai interesse ad approfondire la tematica, scopri come possiamo aiutarti ad individuare gli sprechi, eliminarli e efficientare la tua attività.
Tips&Tricks
Focus sui “team di lavoro”: quando non funzionano?
La terza disfunzione: la mancanza di impegno
All’interno di un team ogni singolo membro si assume alcune responsabilità; quando manca l’impegno allora spesso dipende dalla assenza di coinvolgimento. Infatti, la mancanza di conflitti, – di cui abbiamo parlato di recente - fa venir meno l’ascolto delle opinioni altrui e l’assunzione di decisioni che poi dovranno essere poste in atto da tutti gli altri membri.
Quando ci troviamo all’interno di una squadra che considera le proprie opinioni o le proprie idee, il team è disfunzionale. Quindi, se si desidera che il proprio team si impegni davvero, è necessario in primo luogo stimolare tutti i membri ad esprimere i propri punti di vista e, ovviamente, dargli ascolto. Seguendo questo comportamento si riesce a generare una reazione potentissima: anche quando uno o più membri del team non sarà completamente d’accordo con le idee del leader, si metteranno comunque nella condizione di ascoltarle, comprenderle ed elaborarle, fino a passare all’azione portando a termine l’impegno preso e rispettando le scadenze, si dice che si “allineano” alle decisioni del team.
Il vero danno della mancanza di impegno è che ha come conseguenza la non chiarezza: i team più produttivi creano decisioni e piani d’azione chiari. Inoltre, sono sempre sicuri di avere il supporto di ogni singolo membro del team, o almeno della maggioranza di essi. Ecco perché quando questa sicurezza viene meno, l’azienda si trasforma in un’auto con una gomma a terra: può ancora andare avanti, ma non a lungo.
Al prossimo appuntamento per la quarta disfunzione dei team, tratta dalla piramide delle 5 disfunzioni del Team, codificata da Patrick Lencioni nell’omonimo studio “The Five Dysfunctions of a Team”.