Analisi delle performance aziendali: il Riclassificato di Conto Economico a Margine di Contribuzione

Il bilancio aziendale redatto secondo obblighi di legge rappresenta il principale strumento informativo dell’andamento della nostra azienda, da solo, però, spesso non fornisce informazioni utili per valutare le performance aziendali, perlomeno non in maniera immediata.

Ricordiamo, inoltre, che il bilancio aziendale, sempre redatto secondo gli obblighi di legge, si rivolge in primis ai cosiddetti stakeholders, quindi ad entità esterne all’azienda (lo Stato/il fisco, le banche, i fornitori, i concorrenti e chiunque voglia prendere visione della posizione pubblica dell’azienda).

La riclassificazione del bilancio o, meglio, del conto economico, diversamente dalle forme di cui sopra, è uno dei più diffusi modelli di controllo di gestione: rende informazioni analitiche di quella che è la reale profittabilità dell’azienda e della sua gestione, partendo da una base di dati e di informazioni con un elevato grado di dettaglio.

Tra le principali analisi che possiamo fare all’interno della nostra azienda, il Riclassificato di Conto Economico a Margine di Contribuzione rappresenta un ottimo strumento per la valutazione della redditività aziendale, poiché aiuta a valutarne sia la marginalità nel suo insieme, sia per linea/settore/prodotto. Non solo, aiuta a capire come, realmente, l’azienda crea valore, per sé e anche per il suo mercato di riferimento.

Il metodo di riclassificazione a margine di contribuzione si basa sulladistinzione tra costi variabili e costi fissi. I costi variabili sono quelli che variano proporzionalmente con il volume di produzione, come i costi delle materie prime e delle lavorazioni di terzi o dei lavoratori a ore. I costi fissi, invece, sono quelli che non variano con il volume di produzione, come l'affitto o gli stipendi dei dipendenti. Il margine di contribuzione rappresenta la parte dei ricavi di vendita che non viene assorbita dai costi variabili e che di conseguenza contribuisce alla copertura di tutti i costi fissi.

 Analizzare il margine di contribuzione ci permette di ottenere diverse informazioni, come ad esempio:

  • Il prodotto/servizio che porta maggiori profitti all’interno della nostra azienda

  • I prodotti che incidono poco sulla redditività aziendale

  • Il calcolo del Break Even Point

  • Il calcolo del costo del prodotto/servizio

  • Il limite di prezzo al di sotto del quale l’azienda va in perdita (per eventuali strategie commerciali)

  • L’incidenza dei singoli prodotti sulla redditività complessiva dell’azienda

 Essendo un calcolo tipico del Controllo di Gestione, solitamente si procedere tenendo conto le peculiarità dell’azienda nella quale si agisce. In linea di massima, potremmo anche parlare di Margine di Contribuzione a diversi livelli. Una classificazione diffusa viene effettuata in base alle voci di costo sottratte ai ricavi, ottenendo in questo modo tre livelli di margine di contribuzione:

  • Margine di I livello
    Ottenuto sottraendo i costi diretti variabili

  • Margine di II livello
    Ottenuto sottraendo i costi fissi specifici

  • Margine di III livello
    Ottenuto sottraendo i costi fissi generali

Concludendo, il calcolo del margine di contribuzione è uno strumento utile anche per la pianificazione finanziaria e la valutazione delle prestazioni complessive della nostra azienda.


Tips&Tricks

La motivazione come variabile di successo

Il livello di motivazione di una persona è considerato elemento predittivo delle sue performance lavorative. Nell’ambiente attuale, il successo delle organizzazioni dipende fortemente dal livello di motivazione dei suoi dipendenti.

Prendiamo in considerazione un dipendente poco motivato a causa della mancanza o carenza di uno o più dei 7 pilastri nel suo ambiente di lavoro: probabilmente lavorerà a rilento, evitando alcune attività e distraendosi facilmente. Questo spreco di risorse e tempo potrebbe anche influenzare negativamente i colleghi, generando un effetto a catena, che potrebbe diminuire gli standard di performance aziendali e persino ritardare il raggiungimento degli obiettivi aziendali. 

Al contrario, un dipendente molto motivato è entusiasta del proprio lavoro, impaziente di portare a termine le attività e raggiungere gli obiettivi. Solitamente questi dipendenti svolgono un ottimo lavoro e sono contenti di poter contribuire al successo dell’azienda.

Persone motivate = Successo assicurato

Avere persone motivate che lavorano in azienda apporterà notevoli benefici a tutta l’organizzazione.

  • Riduzione dei livelli di turnover
    Un dipendente motivato è anche affezionato alla sua azienda. Quando il lavoro di una persona viene riconosciuto, la persona sente di contribuire in prima persona al raggiungimento degli obiettivi aziendali e di avere un ruolo importante. Quando un dipendente si sente apprezzato, è improbabile che cerchi un altro impiego, soprattutto se i competitor non possono eguagliare la cultura aziendale dell’attuale datore di lavoro.

  • Aumento dei livelli di produttività
    L’aumento della motivazione delle persone si traduce in maggiore produttività e ottimi risultati aziendali. Tutto ciò aumenta la soddisfazione generale delle persone, aumentando anche la qualità delle relazioni sociali.

  • Riduzione dei livelli di assenteismo
    Un manager che supporta veramente le sue persone, che fissa insieme a loro obiettivi chiari e realistici in base alle loro competenze, preoccupandosi del loro carico di lavoro è un leader di successo. Una persona che lavora in un team di questo tipo tenderà ad assentarsi molto meno.

  • Buona reputazione dell’azienda
    Una forte cultura aziendale non si costruisce dall’oggi al domani ma è il risultato di strategie messe in atto basandosi sui feedback dei dipendenti. Le aziende che offrono esperienze lavorative di crescita alle persone fanno notizia e questo tende necessariamente ad attrarre sempre nuovi talenti.

Quanto sono motivate le persone nella tua azienda?

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