Quando la sinergia tra Coach aziendale e Consulente in controllo di gestione è artefice di valore: il caso Viridiana

Lo scorso anno, la Cooperativa Sociale Viridiana di Asola, in provincia di Mantova, ha avviato un progetto di consulenza in ambito HR-management utilizzando alcune metodologie applicative del coaching ontologico. La consulente organizzativa B-Space Simona Maiocchi, esperta di processi manageriali in ambito HR e coach certificata, ha assistito l’azienda nello sviluppo delle attività specifiche legate alla selezione e all’inserimento del personale, alla formazione, alla comunicazione interna, alle relazioni con il territorio e ai rapporti tra le funzioni, impostando le attività come processi di lavoro che in autonomia si implementano in forma continuativa.  

Durante il percorso condiviso è emersa la necessità di iniziare un progetto in ambito Controllo di Gestione legato al personale: prima in termini di formazione e, successivamente, di implementazione delle attività interne.

La collaborazione tra un HR manager/coach aziendale e un consulente in controllo di gestione si è dimostrata estremamente utile per ottimizzare le performance individuali, di team e aziendali, creando un equilibrio tra sviluppo delle risorse umane e gestione dei risultati economici. Anche se i loro ruoli sono distinti, le sinergie tra queste due figure possono portare vantaggi concreti per l'organizzazione, poiché le competenze relative alle persone si compenetrano con quelle relative ai numeri e ai processi aziendali.

Sono diversi i modi in cui queste due figure possono collaborare sinergicamente.

ALLINEAMENTO TRA OBIETTIVI INDIVIDUALI E OBIETTIVI AZIENDALI
Il coach aziendale può aiutare i dipendenti e i manager a capire come allineare i loro obiettivi professionali a quelli aziendali, creando una connessione tra le aspirazioni individuali e le esigenze organizzative. Il consulente in controllo di gestione, da parte sua, fornisce gli strumenti per monitorare il raggiungimento degli obiettivi e misurare i risultati, permettendo di avere dati concreti su cui basare il coaching.

GESTIONE DEL CAMBIAMENTO
Durante periodi di ristrutturazione aziendale, fusione o riorganizzazione, il coach aziendale può aiutare i dipendenti a comprendere e accettare i cambiamenti, migliorando l'adattabilità e il coinvolgimento. Il consulente in controllo di gestione, d'altro canto, può monitorare l’impatto del cambiamento sui costi, sui ricavi e sull'efficienza, fornendo dati che permettano di valutare se le modifiche hanno portato i risultati desiderati. Insieme, i due professionisti possono creare un ambiente che facilita l'adattamento al cambiamento in modo produttivo.

SVILUPPO DELLA LEADERSHIP E DEI TEAM
Il coach aziendale può concentrarsi sul miglioramento delle soft skills dei leader e dei membri dei team, mentre il consulente in controllo di gestione fornisce una visione quantitativa dei risultati ottenuti. Ad esempio, se i leader vengono formati nel coaching a migliorare la motivazione dei team, il consulente può monitorare se c'è un miglioramento della produttività o una riduzione dei costi operativi. In questo modo, entrambi i professionisti possono collaborare per ottimizzare la performance individuale e del team in relazione agli obiettivi aziendali.

OTTIMIZZAZIONE DEI PROCESSI E DELLE RISORSE
Quando il consulente in controllo di gestione identifica aree di inefficienza, il coach aziendale può lavorare con i team per migliorare l’organizzazione interna, la comunicazione e la gestione del cambiamento, al fine di affrontare queste inefficienze
. Ad esempio, se un team sta perdendo tempo su attività non produttive, il coach può aiutarlo a riorganizzarsi, mentre il consulente fornirà gli strumenti per misurare l'efficacia delle modifiche.

GESTIONE DELLA PERFORMANCE E FEEDBACK
Il coach può aiutare i dipendenti e i manager a interpretare i feedback ricevuti in modo positivo e costruttivo, focalizzandosi sul miglioramento delle competenze. Il consulente in controllo di gestione, attraverso l'analisi dei dati, fornisce feedback sui risultati economici e di performance, permettendo di avere un quadro completo delle aree da migliorare. Insieme, i due professionisti possono promuovere una cultura di performance continua basata sia sullo sviluppo personale che sul miglioramento dei risultati aziendali.

SUPPORTO NELLA MOTIVAZIONE E NEL BENESSERE AZIENDALE
Il coach aziendale può lavorare direttamente con i dipendenti per ridurre lo stress, aumentare la motivazione e migliorare l'equilibrio tra lavoro e vita privata, mentre il consulente in controllo di gestione monitora l'impatto di questi miglioramenti sulle performance aziendali. Ad esempio, migliorare il benessere dei dipendenti può ridurre i costi associati alla malattia o al turnover, e il consulente fornisce i dati che giustificano l'investimento in queste iniziative.

La collaborazione tra coach aziendale e consulente in controllo di gestione può portare a una gestione integrata delle risorse umane e finanziarie, migliorando non solo le performance individuali e di team, ma anche i risultati economici complessivi. Mentre il coach si concentra sulle soft skills, sulla motivazione e sul benessere dei dipendenti, il consulente in controllo di gestione si occupa di ottimizzare i processi e i risultati aziendali. Lavorando insieme, possono garantire che ogni azione intrapresa contribuisca a migliorare sia le competenze delle persone che l'efficienza dell'azienda nel suo complesso. Ed è proprio questo il risultato che abbiamo ottenuto in Viridiana.


Tips&Tricks

 La sindrome dell’impostore

La sindrome dell’impostore è una specifica condizione psicologica per cui una persona si sente insicura rispetto alle proprie abilità e competenze e non riesce a riconoscere i propri meriti. Spesso i successi personali vengono attribuiti in maniera totalizzante a fattori esterni, come ade esempio la fortuna.
Questa sindrome è una sensazione di insicurezza legata ai risultati, che possono essere sia personali che lavorativi.

Cosa si può fare per ridurre in termini relativi questa sensazione di inadeguatezza, anche sul lavoro?

Per prima cosa, è necessario lavorare su sé stessi e sulla propria crescita personale. Come? Proviamo ad adottare le seguenti strategie:

  • Restituire a sé stessi una analisi oggettiva della situazione
    Nel momento in cui si ritiene che sia in atto una svalutazione, è utile cercare un parere obiettivo per esaminare ciò a cui si sta pensando

  • Mettere per iscritto tutti i propri successi
    Rileggerli può essere utile e per ricordarsi delle proprie capacità

  • Identificare i pensieri negativi
    Chiedersi, valutando da 0 a 100, quanto si crede in queste voci (lo step successivo consiste nell’identificazione dei pensieri positivi)

  • Pensare che tutti possono sbagliare
    E che questo non significa essere sbagliati

  • Accettare i propri limiti
    Senza puntare all’irraggiungibile

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Servitization: un’opportunità di crescita affiancando i servizi alla produzione

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